PSR Campania comunica

Csr Campania 23-27, bandi: 60 milioni per la cooperazione in tre filiere

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Con decreto dirigenziale n. 307 del 28 maggio 2025 la Regione Campania ha approvato il bando dell’intervento [SRG07] Cooperazione per lo sviluppo rurale, locale e smart villages – azione A) Cooperazione per i sistemi del cibo, filiere e mercati locali del Csr 23-27.

L’intervento [SRG07] sostiene la preparazione e l’attuazione di strategie/progetti di cooperazione condivisi da gruppi di beneficiari pubblici e/o privati e volti a favorire l’uso di soluzioni innovative nelle aree rurali. Le strategie/progetti di cooperazione, articolati in una o più operazioni, devono afferire ad uno o più dei seguenti ambiti:

– Cooperazione per i sistemi del cibo, filiere e mercati locali (azione A);

– Cooperazione per il turismo rurale (azione B);

– Cooperazione per l’inclusione sociale ed economica (azione C);

– Cooperazione per la sostenibilità ambientale (azione D).

Nello specifico, l’azione A) Cooperazione per i sistemi del cibo, filiere e mercati locali si prefigge i seguenti obiettivi:

– valorizzare le filiere produttive locali (agricole, ecc.);

– organizzare processi di lavoro in comune e condividere impianti e risorse;

– rafforzare i mercati locali (agricoltura sostenuta dalla comunità, reti produttori-consumatori, forme associative e accordi con catene distributive/ristorazione/farmer’s market, ecc.);

– incrementare processi di economia circolare e per la riduzione degli sprechi;

– promuovere il consumo consapevole e la sicurezza alimentare;

– favorire la vendita diretta.

In particolare, il bando approvato con decreto n. 307/2025 sostiene la preparazione e l’attuazione di progetti integrati, denominati progetti complessi di filiera (Pcf), nei seguenti comparti: olivicolo;

florovivaistico; allevamento allo stato brado, semibrado e selvaggina proveniente da allevamento o da caccia di selezione.

Il Pcf presuppone la sottoscrizione di un apposito accordo (accordo di filiera) cui partecipano una pluralità di soggetti (‘beneficiari diretti’ e ‘beneficiari indiretti’), collegati tra loro da vincoli di carattere contrattuale, e nel quale sono individuati il soggetto promotore/capofila, le finalità che si intendono raggiungere, gli obblighi e le responsabilità reciproche.

In particolare, il Pcf deve mirare al raggiungimento di obiettivi specifici e misurabili ed essere costituito da un insieme di operazioni, in cui sono individuati i ‘beneficiari diretti’ e le azioni che ciascuno di essi realizza.

Si definisce ‘beneficiario diretto’ un soggetto impegnato nell’implementazione di un piano individuale di intervento articolato in specifiche azioni compatibili con uno o più dei seguenti interventi del Csr 23-27: [SRD01], [SRD02] (azioni C e D), [SRD03] (azione E), [SRD04] (azione 1), [SRD09] (azione 2), [SRD13], [SRG10], [SRG01], [SRH01], [SRH03], [SRH04] e [SRH05] (per maggiori informazioni consultare le tabelle

alle pagg. 12 e 13 del bando).

Invece per ‘beneficiario indiretto’ si intende un soggetto che usufruisce di una positiva ricaduta dei vantaggi derivanti dalla realizzazione del Pcf, pur non partecipando a nessuna azione specifica. In questa categoria possono rientrare anche soggetti che non possiedono i requisiti per accedere alle singole operazioni, ad es.   imprenditori agricoli di altre regioni, operatori della distribuzione, imprese che forniscono servizi a supporto della filiera, i Comitati di gestione degli Ambiti territoriali di Caccia/Atc nel caso di Pcf che riguardino anche la selvaggina.

Per essere riconosciuti come tali, i ‘beneficiari indiretti’ hanno l’onere di sottoscrivere l’accordo di filiera e possono partecipare a più ‘progetti di filiera’ anche nell’ambito del medesimo settore/comparto/raggruppamento.

Il bando ha una dotazione finanziaria pari a 60 milioni di euro, così ripartiti: 30 milioni di euro per la filiera olivicola; 15 milioni per la filiera florovivaistica; 15 milioni per la filiera allevamento allo stato brado, semibrado e selvaggina.

Il bando trova applicazione sull’intero territorio regionale, vale a dire che il sostegno è riconosciuto per gli investimenti – compresi nel progetto complesso di filiera – realizzati sul territorio della Campania. Nel caso di progetto complesso di filiera con valenza sovra-regionale, il sostegno è riconosciuto esclusivamente alle operazioni poste in essere sul territorio regionale.

Possono partecipare al bando: i partenariati pubblico e/o privati di nuova costituzione che individuano un capofila; i partenariati pubblico e/o privati già costituiti e con forma giuridica riconosciuta che individuano un capofila o un legale rappresentante.

I partenariati di nuova costituzione devono costituirsi in associazione temporanea di scopo (Ats), entro la data di presentazione della domanda, a mezzo atto pubblico o scrittura privata autenticata con conferimento di mandato collettivo speciale con rappresentanza al soggetto qualificato come mandatario, che assumerà il ruolo di capofila.

Il soggetto proponente si identifica con il capofila individuato tra i soggetti costituitisi nell’Ats ed è l’unico soggetto a poter svolgere attività nell’ambito dell’intervento [SRG07].

Un soggetto può essere capofila di più progetti complessi di filiera.

I ‘beneficiari diretti’ possono: aderire ad un solo Pcf nel caso in cui il piano di intervento individuale preveda azioni afferenti agli interventi [SRD01], [SRD02] (azioni C e D), [SRD03] (azione E), [SRD04] (azione 1), [SRD09] (azione 2) e [SRD13];  aderire a più Pcf nel caso in cui il piano di intervento individuale contempli azioni riconducibili agli interventi [SRG10], [SRG01], [SRH01], [SRH03], [SRH04] e [SRH05].

I singoli soggetti, se ne hanno i requisiti, possono attivare azioni nell’ambito dei vari interventi previsti come elencati nella tabella alle pagg. 19 e 20 del bando.

Sono ammissibili a sostegno, oltre alle attività riconducibili direttamente all’intervento [SRD02] in capo al capofila, le azioni, in cui sono articolati i piani individuali, compatibili con i suindicati interventi del Csr (per maggiori informazioni si rimanda alle pagg. 14-17 del bando).

Per accedere al sostegno devono risultare soddisfatti, all’atto di presentazione della proposta progettuale, tutte le seguenti condizioni di ammissibilità:

– il progetto complesso di filiera (Pcf) deve essere presentato con un piano di attività in cui sono definiti finalità e obiettivi del progetto, ambito di intervento, soggetti coinvolti, ruoli e responsabilità di ciascun componente, tipologia degli interventi che si prevede di realizzare, cronoprogramma delle attività e relativi importi previsti (piano finanziario);

– il Pcf deve riferirsi all’ambito di cooperazione per i sistemi del cibo, filiere e mercati locali;

– il Pcf deve prevedere l’avvio di nuove attività così come stabilito dall’art. 77, par. 2 del Regolamento (Ue) n. 2115/2021;

– il Pcf deve prevedere il sostegno alle attività di gestione e animazione del progetto e dei relativi partenariati;

– si offre sostegno alle nuove forme di cooperazione, ma anche alle forme di cooperazione già esistenti qualora avviino una nuova attività ai sensi dell’art. 77, par. 2 del Reg. (Ue) n. 2115/2021;

– i partenariati devono coinvolgere almeno due ‘beneficiari diretti’ ed essere rappresentati da un soggetto capofila e/o rappresentante legale che si configura come responsabile amministrativo e finanziario e coordinatore del Pcf;

– i partenariati non devono coinvolgere esclusivamente organismi di ricerca.

Inoltre il piano di investimento deve prevedere, pena la inammissibilità del progetto complesso di filiera, interventi Akis – vale a dire [SRG01], [SRH01], [SRH03], [SRH04] e [SRH05] – per un importo non inferiore al 5% del piano fino ad un massimo del 10%.

Il Pcf, pena l’inammissibilità della proposta progettuale, deve essere corredato da un accordo di filiera sottoscritto da tutti i soggetti beneficiari, diretti e indiretti (per maggiori informazioni si rimanda alle pagine 21 e 22 del bando).

La spesa massima ammissibile è fissata in 4 milioni di euro con un contributo pubblico massimo erogabile fino al 100%, salvo quanto previsto all’art. 77, comma 4, del Reg. (Ue) n. 2115/2021 per cui le spese riconducibili ad altri interventi devono rispettare l’intensità di aiuto fissata per i singoli interventi (per maggiori informazioni consultare la tabella alle pagg. 26 e 27 del bando).

Per le spese ammissibili si rimanda alle pagg. 23 e 24 del bando.

La forma di sostegno prevista dall’intervento [SRG07] è la sovvenzione in conto capitale sia delle spese per la gestione della cooperazione che delle spese di investimento (forme previste: rimborso dei costi ammissibili effettivamente sostenuti da un beneficiario; somme forfettarie; costi unitari).

La presentazione e selezione delle proposte progettuali è organizzata in due fasi:

– fase 1) presentazione della proposta progettuale;

– fase 2) presentazione della domanda di sostegno.

La fase 1) si concluderà con l’approvazione e pubblicazione di una graduatoria di merito definitiva delle proposte progettuali per ciascuno dei tre comparti (olivicolo; florovivaistico; allevamento allo stato brado, semibrado e selvaggina proveniente da allevamento o da caccia di selezione).

Accederanno alla fase 2) esclusivamente le proposte progettuali in posizione utile nella suddetta graduatoria.

Entro 60 giorni dalla comunicazione ricevuta dagli uffici regionali, i partenariati delle proposte progettuali utilmente collocate in graduatoria dovranno presentare la domanda di sostegno completa di tutta la documentazione amministrativa e finanziaria richiesta per la verifica dell’ammissibilità a finanziamento.

Con successivo avviso sul portale Agricoltura (e su questo portale) sarà resa nota la data a partire dalla quale sarà possibile scaricare la domanda di sostegno in modalità informatica, secondo gli standard utilizzati dal Sistema informativo agricolo nazionale (Sian). Il termine ultimo per la presentazione delle domande di sostegno è fissato alle ore 16.00 del 31 luglio 2025.

Per informazioni sul bando e la presentazione della domanda rivolgersi alla responsabile dell’intervento dott.ssa Dolorinda Renzuto Iodice (mail: dolorinda.renzutoiodice@regione.campania.it).

 

 

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Foto tratta da pixabay.com

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