PSR Campania comunica

Intervento [SRA01 – ACA1] Produzione integrata

Dotazione finanziaria

€ 78.765.384,96 (di cui € 39.776.519,40 in quota Feasr)

 

Ambito di applicazione territoriale

Tutto il territorio regionale

 

Beneficiari

– Agricoltori singoli o associati

– Enti pubblici gestori di aziende agricole

– Altri gestori del territorio

 

Finalità

L’intervento “Produzione integrata” prevede un sostegno per ettaro di Superficie Agricola Utilizzata (SAU) a favore dei beneficiari che si impegnano ad adottare le disposizioni tecniche indicate nei Disciplinari di Produzione Integrata (DPI) stabiliti per la fase di coltivazione, aderendo al Sistema di Qualità Nazionale Produzione integrata (SQNPI). L’adesione al nuovo sistema SQNPI può essere presentata dal 1° gennaio al 15 maggio. I DPI sono approvati con provvedimenti regionali sulla base delle “Linee guida nazionali per la produzione integrata delle colture” approvate ai sensi della legge 4 del 3 febbraio 2011 e del decreto ministeriale n. 4890 del 8 maggio 2014 di istituzione del Sistema Nazionale di Qualità Produzione Integrata (SQNPI), e relativi aggiornamenti. L’adesione ai disciplinari si configura, inoltre, come applicazione della Difesa integrata volontaria prevista dalla Direttiva sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (come previsto nel PAN).

La gestione dell’intervento in regime di qualità (SQNPI) aumenta la consapevolezza dei produttori mediante l’adozione sistematica di procedure che garantiscono un più efficiente assolvimento degli obblighi e una riduzione degli errori, con un controllo di conformità a carico della totalità dei produttori coinvolti. Questo tipo di gestione si traduce, dunque, in un impegno più gravoso per il produttore, ma consente un riscontro più puntuale all’esecuzione della misura e alla giustificazione della spesa pubblica a sostegno della stessa. Inoltre, tale intervento è realizzato in conformità alla legislazione nazionale che recepisce la Direttiva 2014/40/UE, in particolare l’articolo 13, nei casi in cui le foglie di tabacco/altre parti delle piante di tabacco provenienti da tale produzione siano destinate alla produzione di tabacco/prodotti del tabacco.

Le disposizioni tecniche indicate nei Disciplinari di produzione integrata (DPI) introducono pratiche agronomiche e strategie di difesa delle colture dalle avversità, migliorative rispetto alle pratiche ordinarie e alle norme di condizionalità, in particolare nella gestione del suolo, nella fertilizzazione, nell’uso dell’acqua per irrigazione e nella difesa fitosanitaria delle colture.

Relativamente alla gestione del suolo, le linee guida nazionali prevedono per le colture erbacee la pratica dell’avvicendamento colturale nonché, in funzione della pendenza degli appezzamenti, limitazioni nella profondità e nel tipo di lavorazione del terreno. Inoltre, le linee guida nazionali stabiliscono per le colture arboree l’inerbimento dell’interfila.

Le limitazioni nella lavorazione del terreno riducono il rischio di erosione del suolo perché evitano la formazione di strati compatti sotto-superficiali, potenziali superfici di scivolamento, su cui si innestano, soprattutto in terreni declivi, movimenti e cedimenti del terreno soprastante; inoltre, diminuendo l’esposizione degli strati di terreno agli agenti atmosferici, riducono i processi di mineralizzazione della sostanza organica (ossidazione) e quindi la trasformazione del carbonio organico nel suolo in anidride carbonica.

L’inerbimento dell’interfila nelle coltivazioni arboree favorisce un maggior apporto di sostanza organica stabile al suolo e riduce il rischio di erosione perché diminuisce l’esposizione del suolo all’azione degli agenti atmosferici (effetto battente delle piogge) e contrasta i fenomeni di ruscellamento superficiale dell’acqua, con ciò migliorando la resilienza agli eventi metereologici estremi e quindi l’adattamento ai cambiamenti climatici. Inoltre, determina maggiori apporti unitari di sostanza organica nel suolo e, al contempo, riduce l’emissione di anidride carbonica che si avrebbe per mineralizzazione della sostanza organica ricorrendo all’ordinaria lavorazione del terreno.

La successione colturale rappresenta uno strumento fondamentale per preservare la fertilità dei suoli e la biodiversità e ridurre lo sviluppo di infestanti e l’insorgenza dei patogeni, salvaguardando/migliorando la qualità delle produzioni. Inoltre, l’aumento della diversità colturale migliora la resilienza delle aziende agricole agli eventi climatici come la siccità.

Le disposizioni sulla fertilizzazione delle colture prevedono la definizione, all’interno di un piano di fertilizzazione aziendale, dei quantitativi massimi dei macroelementi nutritivi distribuibili annualmente, per coltura o ciclo colturale, in base anche ai risultati di analisi chimico-fisiche del terreno. La conduzione degli interventi di fertilizzazione secondo i criteri indicati nei DPI, unitamente alla gestione delle successioni colturali, consente di razionalizzare e ridurre complessivamente gli input di fertilizzanti, riducendone il potenziale inquinante delle acque superficiali e sotterranee.

Le disposizioni sull’irrigazione prevedono la registrazione dei dati pluviometrici, degli interventi irrigui e dei volumi di adacquamento al fine di consentire il monitoraggio e l’uso razionale della risorsa idrica. Le disposizioni su difesa fitosanitaria e controllo delle infestanti stabiliscono le modalità di effettuazione dei monitoraggi delle fitopatie e di applicazione delle strategie di difesa e controllo delle infestanti, in relazione a ogni coltura, fase fenologica e avversità, in una logica di riduzione del rischio, insito nell’eventuale uso dei prodotti fitosanitari, a carico della salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. La regolazione strumentale delle macchine irroratrici, oltre a garantire una maggiore efficienza delle stesse, crea la premessa necessaria per adottare tecniche di precisione, volte a ridurre le quantità di prodotti fitosanitari (PF) impiegate, in linea con lo spirito dell’articolo 43, comma 7 quater della legge 120/2020, che con circostanziata deroga per il SQNPI, consente di rendere lecito il risparmio delle quantità di PF impiegati, che si consegue mediante l’impiego di macchine a recupero o di dispositivi tarati per la localizzazione del trattamento sulla reale superficie fogliare, anche quando la quantità di PF per unità di superficie dovesse scendere sotto al limite minimo previsto dall’etichetta.

La produzione integrata prevede anche disposizioni relative alla scelta del materiale di moltiplicazione, che assicurano la riduzione del rischio fitosanitario e maggiori garanzie delle qualità agronomiche e varietali.

L’intervento prevede un periodo di impegno di durata pari a 5 anni.

La singola annualità dell’impegno è riferita all’anno solare (01/01-31/12)

 

Cumulabilità con altri interventi

L’intervento è cumulabile con:

– [SRA02] Impegni specifici uso sostenibile dell’acqua

– [SRA03] Tecniche lavorazione ridotta dei suoli

– [SRA24] Pratiche agricoltura di precisione

– [SRA25] Tutela paesaggi storici

Le superfici oggetto di aiuto in [SRA01] non potranno essere, in ogni caso, oggetto di aiuto per la medesima annualità nell’ambito dell’intervento settoriale di Produzione integrata, all’interno dei programmi operativi dei settori ortofrutticolo, olio di oliva e olive da tavola e altri settori (patate).

Nel caso di Produzione integrata finanziata con intervento settoriale nei Programmi operativi delle Organizzazioni di Produttori e Associazioni delle Organizzazioni di produttori, il beneficiario può scegliere la fonte di finanziamento per il pagamento dell’intervento di Produzione integrata a titolo di intervento settoriale o, in alternativa, con l’intervento [SRA01] dello sviluppo rurale, qualora consentito dalla Autorità di Gestione (AdG) regionale a condizione che la Regione e l’Organismo pagatore competenti siano in grado di garantire, ciascuno per gli aspetti di propria competenza, attraverso l’uso di un sistema informatico, la coerenza, la complementarietà e la loro non sovrapposizione, scongiurando il rischio di doppio finanziamento, nelle fasi di istruttoria, di pagamento e di controllo ex-post.

L’intervento [SRA01] è cumulabile con gli eco-schemi, posto che viene assicurata la non duplicazione dei pagamenti per gli impegni che si sovrappongono.

 

Altri criteri di ammissibilità

– Adesione del beneficiario al Sistema di qualità nazionale di produzione integrata (SQNPI) per la fase di coltivazione (“Conformità ACA” o “Conformità ACA più marchio” o “Marchio”), in forma singola o associata.

– Le superfici eleggibili di tutto il territorio regionale devono essere individuate in SQNPI.

L’intervento è applicabile su tutte le superfici agricole limitatamente alle colture per le quali vengono approvati i Disciplinari di produzione integrata a livello regionale.

I pagamenti sono accordati, su tutto il territorio regionale, per un periodo di 5 anni, qualora siano rispettati una serie di impegni – indicati nella scheda dell’intervento – che vanno oltre le condizioni elencate all’articolo 70, paragrafo 3 del Regolamento (UE) 2021/2115.

 

Per la scheda completa dell’intervento [SRA01] clicca QUI

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