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La valorizzazione degli ortaggi del Cilento e il Mediterraneo nell’orto

La valorizzazione degli ortaggi del Cilento e il Mediterraneo nell’orto

Al Castello dei Principi Capano, presso il Comune di Pollica, il Future Food Institute con il progetto Trame Mediterranee in collaborazione con Rareche Mercato Rurale del Cilento ed il Centro Studi Dieta Mediterranea “Angelo Vassallo” si sta svolgendo una rassegna storica, culturale e culinaria dei prodotti tipici della Dieta Mediterranea. Il Future Food Institute e Rareche Mercato Rurale Naturale hanno avviato l’esplorazione dell’orto come espressione dello stile di vita mediterraneo, impegno quotidiano che si traduce nella freschezza avvolgente di prodotti vegetali genuini che hanno a cuore la salute dell’Uomo e di Madre Terra, e che custodiscono il segreto della longevità e la qualità della vita. Un’agricoltura che tiene conto del paesaggio, delle piante, degli animali, dei microrganismi che lo compongono, per creare sistemi produttivi che rigenerano il suolo, il territorio, le comunità. Il Cilento gode di un clima soprattutto nella zona costiera e collinare abbastanza temperato e ben mitigato in tutte le stagioni. Così anche l’inverno si presta alla terra. Nell’orto dei cilentani non mancano mai gli aromi. Quando le ‘annate’ regalano un clima mite anche nell’autunno inoltrato e talvolta fino agli inizi dell’inverno, sono ancora presenti ortaggi tipicamente estivi come il basilico o il peperoncino. Quando l’autunno è alle porte, invece, si inizia con la semina di cavoli e broccoli. Quelli che una volta erano definiti piatti poveri sono oggi diventati una felice riscoperta. Il Cilento, quello tradizionale di un tempo, dove i contadini erano ‘autonomi’ nel soddisfare i bisogni alimentari delle proprie famiglie, un ruolo fondamentale era dato loro dalle coltivazioni e dalle tipologie di orto che si diffondevano lungo il territorio. Anche l’allevamento era importante ma le carni erano destinate alle occasioni speciali e comunque venivano consumate in tono minore rispetto alla verdura e ai prodotti dell’orto. Ecco perché, la maggior parte delle ricette prevede proprio queste ultime ed hanno assunto il valore di “piatto povero”.

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