Sviluppo locale Leader, study visit sulle buone pratiche dei Gal Terra è Vita e Irpinia-Sannio
Nelle prossime settimane la Campania ospiterà le study visit nell’ambito del ciclo “Lo sviluppo locale in pratica”, organizzato dalla Rete rurale nazionale – ReteLeader e rivolto in particolare ai Gal italiani disponibili a condividere esperienze di valore del proprio territorio e interessati ad apprendere da quelle degli altri.
Nella presentazione si legge che l’obiettivo dell’iniziativa è accendere i riflettori su “una serie di esperienze concrete che hanno dimostrato un ruolo strategico nello sviluppo dei temi collegati agli ambiti tematici della programmazione 2023-2027: servizi ecosistemici, biodiversità, risorse naturali e paesaggio; sistemi locali del cibo, distretti, filiere agricole e agroalimentari; servizi, beni, spazi collettivi e inclusivi; comunità energetiche, bio-economiche e ad economia circolare; sistemi di offerta socioculturali e turistico-ricreativi locali”.
Sempre dalla presentazione si apprende che “le esperienze individuate non sono tutte Leader, ma sono in ogni caso accomunate dalle seguenti caratteristiche: sono geograficamente e tematicamente circoscritte; hanno un carattere integrato (ovvero hanno favorito la creazione di reti fra attori locali pubblici e privati) e multisettoriale (ovvero hanno favorito il collegamento fra settori diversi dell’economia locale); hanno una ricaduta collettiva (ovvero hanno generato benefici anche economici per la popolazione locale non direttamente beneficiaria dei progetti)”.
Dal 18 al 20 settembre la prima tappa in Campania delle study visit avrà per tema “Servizi educativi e di re-inserimento sociale in agricoltura”. Sarà l’occasione per conoscere da vicino i risultati di tre progetti di agricoltura sociale – Ortosocial, Agrisocial e Green Food Social Lab – finanziati, insieme ad altri sette progetti, per oltre un milione di euro dal Gal Terra è Vita nell’ambito della strategia di sviluppo locale sostenuta dal Psr Campania.
Nello specifico, Ortosocial si è proposto di soddisfare i bisogni primari di socializzazione anche delle persone affette da particolari patologie (come l’Alzheimer), disabilità o condizioni di stress, depressione e ansia. Sono stati realizzati interventi di ortoterapia in vivaio, serre e impianti produttivi in piena area: lavorare il terreno, potare, raccogliere i frutti sono attività che stimolano il movimento e rafforzano la sfera cognitiva dell’individuo, favorendo concentrazione, capacità logiche e memoria.
Agrisocial, grazie alla cooperazione con enti pubblici e privati locali, ha invece realizzato lezioni di pet therapy e attività di educazione ambientale e alimentare per bambini in età scolare nonché attività di assistenza sanitaria e integrazione sociale per persone affette da particolari patologie e disabilità, utilizzando impianti produttivi in piena area, vivai e serre.
Infine, il progetto Green Food Social Lab, che ha sviluppato, con approccio multidisciplinare, interventi di aggregazione sociale e turismo sociale, per rispondere anche ad esigenze di relazionalità di persone svantaggiate. È stato realizzato un portale in cui le strutture ricettive affiliate sono state classificate in base alle modalità di offerta dei servizi e alle occasioni di arricchimento culturale e promozione e valorizzazione delle risorse locali. Le aziende agricole partner hanno proposto azioni volte a migliorare la qualità della vita sociale e di relazione dei cittadini, rimuovere le condizioni sociali di svantaggio per le categorie più fragili, potenziare la fattoria sociale come polo di aggregazione sociale, turismo sociale, culturale e sportivo, oltre che di inserimento lavorativo di alcuni giovani e, infine, offrire opportunità per l’imprenditoria giovanile. Il progetto ha anche offerto ai bambini delle scuole primarie e secondarie locali attività di educazione alimentare, ambientale e di cura delle piante organizzate in forma di laboratorio.
La seconda tappa campana delle study visit della Rete rurale nazionale – ReteLeader si svolgerà dal 25 al 27 settembre e verterà su “Cooperazione e innovazione agricola in Irpinia”. Nel corso degli anni, per valorizzare le produzioni agroalimentari di qualità, il Gal Irpinia Sannio ha promosso, nell’ambito della strategia di sviluppo locale finanziata dal Psr, numerose attività di sperimentazione incentrate sulla tutela delle tradizioni locali e lo sviluppo di innovazioni per rispondere al crescente aumento della domanda di prodotti caratterizzati da elevate qualità organolettiche e nutrizionali.
In particolare, il progetto Nobilapio si è prefisso di introdurre il Metodo Nobile® in azienda vitivinicola attraverso l’impianto di un prato polifita ospitante circa trenta famiglie di api. Alla fine del ciclo produttivo, l’azienda apicola produrrà il miele e quella vinicola produrrà un vino particolare, il Lambiccato, che appartiene alla tradizione di Lapio, ma che è praticamente scomparso perché i lieviti moderni non ne permettevano la produzione. Dal momento che le api trasportano particolari lieviti la cui attività cessa intorno ai 9 gradi, questa specificità potrà permettere un ritorno al Lambiccato tradizionale.
C’è poi il progetto Nobilfrutta, che ha la finalità di applicare il Metodo Nobile®, già ampiamente investigato per il settore dei formaggi, a due colture frutticole diffuse sul territorio irpino: la mela Bianca di Grottolella e il fico di San Mango.
Infine il progetto Identiqua, che ha tra gli obiettivi quello dare vita a produzioni agricole dal deciso carattere di tipicità e qualità, applicando importanti elementi di conoscenza ed innovazione per migliorare l’utilizzo di cinque specie agrarie: Carota viola, Cece nero, Patata viola, Pomodoro nero e Fagiolo Quarantino di Volturara Irpina. L’avvio del processo di definizione di un comparto territoriale di produzioni di eccellenza dal punto di vista delle qualità̀, del gusto e dei valori nutraceutici consente di valorizzare le potenzialità di un territorio autentico e incontaminato come quello dell’Irpinia.
Immagine tratta dal portale della Rete rurale nazionale
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