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Psr Campania: presentati i rapporti annuali di Monitoraggio ambientale e Valutazione

Il 17 luglio scorso si è svolto a Napoli un incontro divulgativo sui risultati emersi dal Rapporto di Valutazione 2023 (anno di riferimento 2022) e dal Rapporto di Monitoraggio ambientale 2022 del Psr Campania 14-20.

Il Rapporto di Valutazione 2023, a cura della Lattanzio Kibs che espleta il Servizio di Valutazione indipendente del Programma, analizza l’utilizzo delle risorse, lo stato di attuazione e la verifica dell’efficacia e dell’efficienza del Psr alla data del 31 dicembre 2022 (clicca QUI per scaricare la versione completa del documento e QUI per la sintesi non tecnica).

Invece il Rapporto di Monitoraggio ambientale 2022, redatto dai consulenti del Programma unitario di Monitoraggio ambientale (Puma), descrive i risultati delle attività di monitoraggio ambientale del Psr sulla base dei dati disponibili al 31 dicembre 2022 (per scaricare la versione completa del documento clicca QUI).

Hanno partecipato all’incontro l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo.

e la direttrice generale per le Politiche agricole, alimentari e forestali nonché Autorità di gestione del Psr, Maria Passari.

“Il Rapporto di Valutazione del Psr è importante – ha detto ai nostri microfoni l’assessore Caputo – perché offre uno spaccato della nostra agricoltura o, meglio, delle nostre agricolture. Dal rapporto emergono criticità cui dobbiamo mettere assolutamente mano”.

“Un aspetto su cui dobbiamo lavorare maggiormente – ha aggiunto l’assessore – è quello della ridotta dimensione aziendale, che non consente alle nostre imprese agricole di affrontare i mercati nazionali e internazionali. E’ necessario, dunque, favorire forme di cooperazione tra le aziende: talvolta rinunciare ad una parte della gestione per cederla l’organismo collettivo può aiutare l’impresa a realizzare una maggiore redditività ed essere più competitiva”.

“Inoltre – ha concluso l’assessore Nicola Caputo – dobbiamo saper scegliere, all’interno delle misure a superfice, le filiere più rappresentative ed orientare ulteriormente gli investimenti produttivi verso un concetto di sostenibilità ambientale”.

I risultati del Rapporto di Valutazione 2023 del Psr Campania sono stati illustrati, per conto della Lattanzio Kibs, da Virgilio Buscemi, Paola  Paris, Leonardo AmbrosiLorenza Panunzi e Matteo De Sanctis.

“La presentazione congiunta dei due Rapporti – ha detto a margine dell’incontro il responsabile del servizio di Valutazione Indipendente del Psr, Virgilio Buscemi – ha permesso a noi e ai colleghi del Puma di restituire alla platea, formata prevalentemente da funzionari regionali, una visione integrata di chi si occupa di monitoraggio e valutazione degli aspetti ambientali del Programma. E proprio su questo fronte, i rapporti ci dicono che gli interventi del Psr in materia di salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità sembrano essere stati efficaci”.

“Il nostro Rapporto di Valutazione – ha evidenziato Buscemi – è ricco di approfondimenti anche molto diversificati. Per quanto concerne le buone prassi in tema di semplificazione delle procedure, tema molto caro all’Amministrazione regionale, è emerso che quest’ultima è riuscita a mettere in campo procedure snelle che hanno favorito l’adesione da parte delle aziende agricole e degli altri attori interessati alle tipologie d’intervento del Psr che mirano a promuovere e favorire la diffusione dell’innovazione in agricoltura”.

La presentazione del Rapporto di Monitoraggio ambientale è stata curata dei consulenti Puma, Antonio di Gennaro e Carlo Terranova.

“Il Rapporto di Monitoraggio ambientale – ha detto ai nostri microfoni l’esperto Antonio di Gennaro – ha approfondito in che modo le diverse tipologie d’intervento del Psr hanno impattato sui 28 grandi sistemi rurali della Campania, che hanno culture, società, agricoltura e filiere completamente diverse”.

“Per ben accompagnare il lavoro sulla programmazione 23-27 – ha aggiunto di Gennaro – è molto importante capire cosa è accaduto nel ciclo precedente nell’ambito di ciascuno dei sistemi rurali della Campania perché questi territori hanno dimostrato di avere una propria strategia d’uso del Psr al di là di quanto è stato deciso in fase di programmato. Con molta umiltà dobbiamo imparare da come i territori hanno impiegato il Psr in corso per meglio gestire il nuovo Complemento di sviluppo rurale”.

 

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