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TUTTOFOOD interroga i buyer sul futuro commerciale del food

TUTTOFOOD interroga i buyer sul futuro commerciale del food.

L’evento TUTTOFOOD diviene un elemento di analisi sull’attualità commerciale e sui buyer internazionali. La presenza di buyer non solo italiani ma anche internazionali, da molti Paesi diversi, è com’è noto uno dei principali punti di forza di TUTTOFOOD nel panorama delle fiere agroalimentari italiane.

Ma cosa cercano davvero i buyer esteri che vengono a TUTTOFOOD? 

Interpellati, protagonisti hanno riportato delle interessanti prospettive e risposte meritevoli di ulteriore analisi e interesse. I buyer di City Super, per esempio, una delle principali insegne della GDO di Hong Kong, non sono particolarmente interessati a ricercare prodotti healthy perché questo segmento è già molto sviluppato nel loro mercato. A TUTTOFOOD 2021, dicono, cercheranno soprattutto piatti pronti di qualità, una merceologia per la quale l’interesse è cresciuto molto nell’enclave cinese durante i lockdown. Dall’Asia all’Europa. Cambiano i mercati, cambiano le risposte. Per il team di Jumbo, catena di supermercati presente e molto conosciuta nei Paesi Bassi e in Belgio, la risposta è una sola: novità. L’insegna punta a una forte integrazione fra vendite in-store e online e su un approccio esperienziale che parte da “cosa vuoi mangiare?” più che “cosa vuoi comprare?”. Per questo, a TUTTOFOOD i ragazzi e le ragazze di Jumbo non cercheranno specifiche merceologie, ma tutto ciò che può solleticare la curiosità dei consumatori, magari anche solo da un’anteprima sul web.

Tutte queste insegne sono aperte a prodotti sia italiani, sia internazionali.

E in tutto questo, il Made in Italy? 

Naturalmente rimane al centro. Sempre dal Benelux, un esempio viene dal food broker olandese Montana Foods. Anche loro, come i colleghi belgi, hanno voluto rispondere con una parola sola – anzi, due – ma la loro risposta è: prodotti italiani! Un altro aspetto che incuriosisce molto lo staff di Montana è la contemporaneità con HostMilano: non sanno ancora cosa troveranno, ma si aspettano di scoprire spunti interessanti.

Risposte diverse, ma con un denominatore comune: le linee di demarcazione nelle scelte dei buyer non passano più tanto per le merceologie, come in passato, quanto per il valore di lifestyle di un prodotto. Un cambio di paradigma che può aprire nuove prospettive a molti produttori. Ottime, quindi, anche le prospettive per l’area food le cui aziende specializzate nella produzione e distribuzione di alimenti bio ripartono dal bilancio in positivo, lasciandosi definitivamente alle spalle le difficoltà legate alla pandemia, aprendosi con ancora maggior dinamismo a nuovi mercati e potenziando ulteriormente i canali di vendita on line.

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