Preoccupazioni per il dimezzamento della produzione di nocciole
Preoccupazioni per il dimezzamento della produzione di nocciole
Preoccupazione è la parola più utilizzata dalle parti attive sul mercato delle nocciole in rapporto all’ultima campagna di raccolta. Da Cortemilia (Cuneo), uno dei quartieri generali degli sgusciatori, arrivano i commenti di Fabio Canova, titolare della Gentile, e Piergiorgio Mollea, di Nocciole Marchisio. Il primo non nasconde i timori: “Le notizie che riceviamo sono allarmanti: si parla di quattro quintali a ettaro raccolti con la prima passata, la seconda dovrebbe portare il totale a non più di otto, contro i sedici del 2020“. C’è poi la questione cimiciato, “evidenziato dalle prime rese. La tecnica del frappage usata per i rilievi non avrebbe funzionato con halyomorpha halys che non cade con lo scotimento dell’albero ma vola via“.
In rapporto alle dinamiche dell’export e dei prodotti provenienti da altri mercati, le nocciole estere ci sono, e in buone quantità, a differenza delle produzioni nazionali scarse: “non aspettiamoci di arrivare ai dieci euro il punto resa perché altrimenti gli acquirenti si allontanano“, riportano gli esperti. Una forbice compresa fra i 7 euro e 30 centesimi e gli 8 e mezzo è la quotazione più probabile, secondo le voci raccolta, ma solo il mercato dirà l’ultima. L’altra campana, per gli sgusciatori, la suona Piergiorgio Mollea: “Ci attende un’annata scarsa per quantità: i prezzi d’acquisto saranno più alti ma, probabilmente, non copriranno le perdite di raccolto, stimate sul 50-60 per cento. L’analisi delle prime partite ha restituito dati poco confortanti sulla percentuale di cimiciato, attorno ai tre punti“. Il rischio di fluttuazioni dei prezzi è concreto: “Una situazione negativa per chi sceglie di approcciare la varietà piemontese. Ci sono poi titubanze, da parte dei clienti, circa la possibilità di raggiungere i quantitativi richiesti“. L’incertezza potrebbe spingere gli utilizzatori a preferire altre nocciole anche perché “in Turchia si stima un raccolto record da 800mila tonnellate; Georgia e Azerbaigian ne aggiungeranno altre centomila“.