Biologico Normative

Limitazione del rame per la difesa delle colture

Limitazione del rame per la difesa delle colture

Facciamo un riepilogo di quanto statuito a livello comunitario con il Reg CE 1981/2018 (qui PDF), sull’uso del rame in agricoltura biologica.

A partire dalla campagna agraria 2019 l’uso del rame in agricoltura, sia convenzionale che biologica:

  • non può eccedere i 4 kg/ha di rame metallo per anno
  • non può eccedere, per il periodo 2019-2025, i 28 kg/ha

Ogni stato membro della UE ha comunque la possibilità di ricorrere al cosiddetto “lissage” ovvero alla possibilità di aumentare l’utilizzo in uno o più anni ma comunque di mantenere fermo il limite massimo cumulato di 28 Kg nel settennio preso in esame dal regolamento.

La ragione della limitazione è di natura ambientale: il rame è un metallo pesante che può provocare seri problemi di inquinamento. Parte del rame distribuito cade sul terreni, in misura maggiore o minore a seconda della dose che adoperiamo e della concentrazione nell’acqua con cui viene distribuito, dello sviluppo vegetativo delle colture, dell’efficienza dell’irroratrice e delle condizioni meteorologiche durante e successive al trattamento (vento, piogge).
Questa limitazione ha effetti particolarmente problematici su colture quali la vite, il pomodoro da industria e la patata: il rame, per la difesa di queste colture da peronospora (e da altre malattie) è sempre stato il prodotto leader.

In pratica quali parametri considerare per il rispetto del limite?

Ad esempio per la difesa del vigneto (ma potrebbe essere anche pomodoro o patata) occorre effettuare questi calcoli. Occorre leggere sull’etichetta di ciascun prodotto il contenuto in rame metallo.
Ad esempio: un tipo di poltiglia bordolese contiene 20 grammi di rame metallo per ogni etto di formulato (20%): per ogni kg di formulato commerciale utilizzato si distribuiscono 200 grammi di rame.
Questo significa che alla dose minima di etichetta di es. 7 kg/ettaro di poltiglia, ad ogni trattamento si distribuiscono 1,4 kg di rame.
Per i formulati commerciali ove il rame sia contenuto in miscela con altre sostanze attive il calcolo è analogo: ad esempio un antiperonosporico oltre a una sostanza attiva sistemica (ad esempio) contiene anche 14,19 grammi di rame metallo da ossicloruro ogni 100 grammi di formulato commerciale: alla dose massima di etichetta di 5 kg di formulato commerciale all’ettaro si distribuiscono per ogni trattamento 709,5 grammi di rame metallico.

Semplificando il concetto, se un’azienda, magari in un’annata favorevole, utilizza poltiglia bordolese con 20 grammi di rame ogni 100 grammi di formulato per un totale di 3 trattamenti a 7 kg/all’ettaro per trattamento, alternati con 3 trattamenti del prodotto sistemico che contiene 14,19 grammi di rame metallo ogni 100 grammi di formulato commerciale, in totale apporta:

  • 7 kg x 3 trattamenti x 0,200 grammi di rame per kg di prodotto commerciale = 4,2 kg di rame metallo
    cui si aggiungono
  • 5 kg x 3 trattamenti x 0,1419 grammi di rame per kg di prodotto commerciale = 2,1285 kg di rame metallo

La somma di questi apporti ammonta a: 4,200+2,1285=6,3285 kg di rame metallo

È stato superato il limite ammesso. Occorre, quindi, cambiare strategia di difesa, andando a scegliere altri formulati commerciali che consentano di rispettare il limite di 4 kg/ettaro/anno. Negli ultimi anni le società fitochimiche hanno reso disponibili sali rameici di sempre maggiore efficacia, che consentono ottimi effetti fungicidi, assenza di fitotossicità e apporto di rame ridotto: la scelta deve cadere verso questi formulati per poter rispettare il limite di 4 kg/ettaro/anno in modo più semplice. Occorre anche considerare attentamente i corretti intervalli tra i trattamenti, in base all’andamento climatico e allo sviluppo della vegetazione.
I bollettini emessi saranno senz’altro un utilissimo supporto decisionale, specialmente se verificata e discussa con i propri tecnici di fiducia la migliore strategia di intervento.

Cosa dice il MiPAAF

Il MiPAAF ha prodotto una nota (qui PDF) in cui ha chiarito che, comunque, in agricoltura biologica permane il limite massimo di 6 kg/ha di rame metallo fissati nel Reg CE 889/2008, ciò implica che nel caso in cui si superi il limite dei 4 kg/ha/anno sarà poi necessario ridurre il quantitativo di rame negli anni successivi al fine di rispettare il limite massimo cumulato.

Nel contempo il MiPAAF ha anche confermato la possibilità che le Regioni e le PP.AA., ai sensi del DM 6793/2018 (qui PDF), possano in base a giustificati motivi derogare il limite annuo dei 6 Kg/ha, ma anche in questo caso, a maggior ragione, si dovrà poi diminuire i successivi utilizzi al fine di rispettare il limite dei 28 kg/ha nel settennio considerato.

Lo stesso MiPAAF, su indicazioni del Ministero della Salute, consiglia di rispettare il limite dei 4 Kg onde evitare di ritrovarci in situazioni per cui successivamente non sarà poi possibile superare il limite imposto dalla UE.

L’articolo “Limitazione del rame per la difesa delle colture” proviene ccpb.it

 

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